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Il Sindaco all'attacco sulle responsabilità nella gestione finanziaria - Secondo il primo cittadino sono mancati “il buon senso e lo spirito del buon padre di famiglia” - L'intervento iniziale di Fantato nel consiglio comunale di martedì è stato un discorso, come da lui stesso definito, “di carattere politico”
. Ed in effetti la sua “non è stata altro che un’analisi - per usare le sue parole - impietosa dell’eredità lasciata dalle precedenti amministrazioni”. Il suo preambolo si può considerare la summa di molteplici interventi analoghi a questo nei quali l'attuale primo cittadino si è espresso con giudizi estremamente critici nei confronti degli altri amministratori ed il fatto che il suo discorso sia stato seguito dalla dettagliata relazione di Bertolaso sul dissesto finanziario del Comune lo ha reso ancora piu incisivo. “A scanso di equivoci - continua il sindaco - di sommari giudizi che potrebbero portare a ‘fare di tutto un fascio’, devo affermare, senza paura di smentita, che la responsabilità della situazione rilevata dalla Corte dei Conti, con giudizi da noi totalmente condivisi, è attribuibile solo ed assolutamente alle due amministrazioni che si sono succedute prima della cosiddetta ‘Fantato 1’: dall' 8 giugno 2009 al 13 giugno 2011”. E’ l'esordio del successivo j'accuse, che definisce “inefficente e carente la professionalità nella gestione delle opere da parte di alcune delle figure apicali della struttura burocratica di allora”. “La conferma di ciò - continua Fantato - è data sia dal pessimo risultato in termini di qualità delle opere, come viene quotidianamente rilevato da chi le ha in uso, sia dal mancato rispetto delle norme di legge sulla gestione delle opere pubbliche, tale da indurre la Procura della Corte dei Conti a contestare una serie di responsabilità contabili ad amministratori e funzionari di allora, con un procedimento ora in corso”. Le azioni intraprese dagli ex amministratori sarebbero, negli anni 2006-07, “alchimie contabili, parenti strette del “falso in bilancio”. L'altra azione della Giunta di quel tempo, in linea con la filosofia delle alchimie contabili, fu il ricorso massiccio ai ‘debiti fuori bilancio’”. Oltre a questo, c'è la faccenda dei contratti derivati, stipulati, riconosce Fantato, da moltissimi comuni italiani come pratica quasi "di moda". Nel 2009, all’insediamento dell’amministrazione Fantato 1, “sentii il dovere come sindaco, di comunicare subito alla cittadinanza, il disastroso stato delle finanze comunali. Le reazioni da parte dei responsabili, ancora presenti quale minoranza nel Consiglio Comunale, furono molto chiassose ed emblematiche, tali da farmi sorgere il dubbio, che a distanza di tempo confermo totalmente, che chi aveva pensato e gestito l’operazione derivati, oltre ad aver dimostrato di non aver avuto alcun interesse a valutarne il rischio e tanto meno il possibile danno futuro, non avesse del tutto compreso il contesto giuridico e tecnico del contratto che andava a sottoscrivere”. Eppure, sottolinea e conclude il sindaco, “bastava farsi assistere da una società di consulenza (come quella citata nella relazione che spiega l'effetto e le controindicazioni dei contratti derivati) per evitare di aggiungere gli ulteriori devastanti danni al comune di Badia. Semplice cautela amministrativa, semplice diligenza del buon padre di famiglia”.