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(fonte IL RESTO DEL CARLINO).Trattavano seppie e branzini con sostanze per farli sembrare freschi.SI SA, ANCHE L’OCCHIO vuole la sua parte. Sarà per questo forse che, prima di venderli, quei prodotti venivano lustrati con sostanze chimiche e riportati alla loro originaria lucentezza.
Peccato che non si trattasse di pezzi di argenteria ma di pesce. Tanti, decine di pezzi di pescato su cui puntualmente si facevano lifting di bellezza per far apparire fresco quello che, spesso, fresco non era più.E’ questa una delle ‘sorprese’ di Natale trovate in anticipo dai carabinieri della compagnia di Adria, in collaborazione con i Nas di Padova, nell’ambito dei controlli disposti per evitare frodi alimentari e che nel piatto delle feste finiscano prodotti potenzialmente nocivi. Come in questo e in un altro che non riguarda pesce ma molluschi. Il primo controllo dei militari è avvenuto in un’azienda di lavorazione pesce di Loreo. Là i carabinieri hanno trovato due quintali di additivi alimentari illegali.Sostanze messe al bando proprio dal ministero della Salute che ha recepito al riguardo una specifica direttiva comunitaria in materia di tutela della salute. Si tratta, in particolare, di perossido di ossigeno utilizzato per dare maggior lucentezza al pesce quando non è più freschissimo oppure quando appare opaco. Additivi del tutto vietati ma e che diventano difficili da individuare una volta usati: a contatto con gli alimenti diventa quasi impossibile l’accertamento tecnico di laboratorio. La sostanza, evaporata, non viene rilevata. Tutti e due i quintali di additivo sono stati sequestrati e all’azienda è stata comminata una pesante sanzione.UN CASO ANALOGO è stato rilevato a Porto Viro. In questo caso si tratta di un’azienda specializzata nella lavorazione di molluschi e cefalopodi. Anche là i militari dell’Arma hanno rivenuto e sottoposto a sequestro amministrativo un quintale di additivo alimentare il cui impiego non è consentito dalle attuali normative. Secondo i carabinieri è stato evitato un serio rischio alla salute dei consumatori perché quella sostanza, vietata in Europa ed in Italia per uso alimentare, ma a volte utilizzata per “rinvigorire” molluschi e non solo, può provocare effetti dannosi all’organismo. Anche in questo caso, oltre al sequestro del prodotto in questione, ne è conseguita una pesante sanzione pecuniaria per il legale rappresentante della società ispezionata.
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