Gianni Lerin, il più vecchio dei due fratelli che si erano barricati nella loro abitazione di Costa, è comparso ieri mattina di fronte al giudice di Rovigo per la convalida dell'arresto e il processo con rito direttissimo. Le accuse a carico
del 54enne sono di evasione dai domiciliari, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Il magistrato ha convalidato l'arresto, disponendo il carcere e lasciando la porta aperta a una perizia psichiatrica, che sarà eventualmente disposta nel corso del processo per direttissima, fissato per il 18 novembre.
A spingere in questa direzione, alcune affermazioni di Lerin, secondo le quali Bin Laden sarebbe vivo e residente a Costa di Rovigo. Oppure che l'Olanda starebbe cercando di uccidere lui e il fratello, in quanto solo loro sono un grado di coltivare patate migliori di quelle olandesi.
Nessun provvedimento giudiziario, al momento, è stato adottato nei confronti di Giuseppe Lerin, 49 anni, fratello di Gianni, e di Marika Bonvento, di 37. Entrambi hanno accettato un periodo di ricovero all'ospedale di Trecenta. Nella loro condotta, per ora, nessun estremo di reato. Ma c'è comunque la necessità di aiutarli a uscire da un mondo di profonda irrealtà e fantastiche minacce e complotti in cui si erano ritirati.