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(fonte LA VOCE).AMBIENTE LA GIUNTA HA NEGATO IL PERMESSO DI RICERCA IDROCARBURI ALLA NORTHSUN ITALIA. Conte: “Istanza inapprovabile”. Coppola: “Comuni e Parco erano contrari e avevano ragione”. La Giunta regionale del Veneto ha negato il permesso di ricerca idrocarburi in Polesine richiesto dalla società Northsun Italia di Roma.
Lo ha reso noto l’assessore regionale alla difesa del suolo Maurizio Conte che ha proposto il provvedimento, adottato assieme all’assessore allo sviluppo economico Isi Coppola, con il quale viene accolto integralmente il giudizio non favorevole di compatibilità ambientale al rilascio del permesso, espresso dalla commissione regionale di valutazione di impatto ambientale. La richiesta di Via per il progetto di ricerca idrocarburi “La Risorta” (che interessava il territorio dei Comuni di Adria, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Corbola, Papozze ed Ariano Polesine oltre a Comuni del ferrarese) era stata presentata dalla ditta romana nel dicembre dello scorso anno. Conclusa l’istruttoria tecnica, la commissione regionale aveva espresso a luglio un parere interlocutorio non favorevole. Successivamente Northsun Italia aveva trasmesso le proprie osservazioni in merito ai motivi ostativi. A novembre la commissione Via è tornata a riunirsi ma ha confermato con parere definitivo il giudizio non favorevole di compatibilità ambientale sul progetto, che la Giunta regionale ha fatto proprio. “Da subito mi ero attivata - commenta l’assessore Coppola - perché fossero accolte e sostenute le istanze del territorio, contrarie ad ogni ipotesi di ricerca ed estrazione di idrocarburi per l’impatto che possono avere su un’area così delicata come il Polesine. I Comuni e lo stesso ente Parco Delta del Po hanno approvato uno specifico ordine del giorno contro questa eventualità. Che avessimo ragione è stato confermato da ultimo anche in sede tecnica, con un parere ampiamente motivato a tutela di questo territorio”. Il parere della commissione - sottolinea da parte sua Conte - si conclude infatti con l’affermazione che, “stanti le connotazioni geologiche, idrogeologiche, idrauliche e ambientali espresse dal contesto non appaiono consone nuove azioni di ricerca mineraria da esplicarsi su ambiti già soggetti a subsidenza a seguito di precedenti estrazioni minerarie”. Inoltre, viene precisato che nell’ambito indicato non è ammessa dalla legge regionale vigente la realizzazione di pozzi per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo. Questo rende “improcedibile e inapprovabile nel concreto e di diritto sia l’istanza avanzata per l’ottenimento del permesso minerario di ricerca di idrocarburi nel sottosuolo (gas naturale), che l’eventuale conseguente concessione mineraria per l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo, che costituisce fine della ricerca”.
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